SOS GENITORI
- Dr. Vito Leone
- 24 mar 2020
- Tempo di lettura: 4 min
6 TIPI DI MANIPOLAZIONI GENITORIALI
Nello relazione genitori-figli la manipolazione e’ molto facile da mettere in atto perché i bambini sono dipendenti fisicamente ed emotivamente dai genitori ed assorbono tutte le informazioni che da loro provengono.

Con il termine manipolazione ci si riferisce all’atto di agire verso qualcun altro per fini o motivazioni personali. Nello specifico della relazione genitori-figli la manipolazione e’ molto facile da mettere in atto perché i bambini sono dipendenti fisicamente ed emotivamente dai genitori ed assorbono tutte le informazioni che provengono da loro senza metterle in discussione ma le considerano una inconfutabile verità anche se contraddetta dai fatti. In questo modo, seppur inconsapevole in gran parte dei casi, i genitori cercano di riprodurre antiche dinamiche personali in cui riuscire a soddisfare i propri bisogni infantili, questa volta però nella veste di genitore. La mancanza di consapevolezza a riguardo di tali dinamiche comporta solo una riproposizione dell’errore antico e non una risoluzione dello stesso.
Si possono annoverare 6 tipologie di manipolazione:
1 - MANIPOLAZIONE OMISSIVA
Si attualizza attraverso comportamenti omissivi perpetrati dal padre o dalla madre o da entrambi con azioni come il “non dire”o il “non fare” attraverso le quali i genitori conseguono i loro obiettivi svalutativi nei confronti dei figli. (Es. non coccolare, non ascoltare i figli, interromperli quando parlano, non prendersi cura di se stessi, facendo arrivare ai figli il messaggio che essi non sono così importanti).
2 - MANIPOLAZIONE COMMISSIVA
I genitori mettono in atto tale manipolazione per ottenere un loro tornaconto personale di tipo psicologico, sociale, economico. (I genitori che spingono i figli a sposarsi per avere nipoti, li usano come mezzo per dare un senso alla loro vita a prescindere dai desideri dei figli. I genitori che inviano messaggi ambigui e ambivalenti ai figli chiedendo due cose opposte, distruggono l’autostima dei figli che si sentono incapaci di raggiungere due obiettivi in antitesi. I genitori che creano rivalità tra i figli, che impediscono il raggiungimento dell’autonomia economica ed affettiva, che criticano le loro scelte del partner).
3- MANIPOLAZIONE RAFFINATA
Questo tipo di manipolazione e’ preceduta da un atteggiamento di generosità e di attenzione per i figli per cui e’ difficile da riconoscere. (Es. quando i genitori hanno garantito il benessere ai loro figli pretendono poi che questi li ripaghino soddisfacendo i loro bisogni, confidare ad uno dei figli di essere il preferito il quale poi si sente di non avere il diritto di chiedere altro. Oppure lodare un comportamento dei figli che va ad esclusivo vantaggio dei genitori come usare i figli come parafulmine per i problemi coniugali, piuttosto che richiedere comprensione dei figli quando questi svolgono professioni di tipo medico, legale)
4 - IL VITTIMISMO
E’ il tipo di manipolazione grazie a cui i manipolatori si auto-vittimizzano per raggiungere i loro scopi. (Es. quando un genitore trascura la propria salute per lamentarsi ed attirare l’attenzione del figlio, chiedere sempre aiuto per cose che potrebbero fare da soli). Il vittimismo permette di controllare i figli senza chiedere loro nulla in modo adulto, diretto, non assumendosi la responsabilità delle loro richieste.
5 - IL SENSO DI COLPA
E’ il modo principale per controllare i figli e mantenere il potere su di loro facendoli sentire in colpa per qualunque motivo, l’obiettivo ultimo e’ far si che loro non sentano mai i loro bisogni ma siano sempre sintonizzati su quelli dei genitori.
6 - RICATTI AFFETTIVI
Tipico esempio di questo tipo di manipolazione e’ la frase: ”se non fai questo mamma o papa’ non ti vuole più bene”. In questo tipo di manipolazione il genitore si dipinge come un martire e il figlio deve salvarlo in ogni modo per non farlo stare male, compiacendolo completamente e negando i propri bisogni e desideri. I genitori che adottano questo tipo di manipolazione è come se presentassero ai figli il conto di quanto hanno dato loro, per cui i figli sentono che non hanno ricevuto dai genitori in modo incondizionato e si adeguano alla richiesta di restituire quello che hanno ricevuto.
Quando la manipolazione e’ attuata con un figlio piccolo, questi non sapendo cosa significhi “essere cattivo” ma lo apprende in base al significato che i genitori attribuiscono a questa affermazione, congela le proprie emozioni e si adegua completamente al volere genitoriale per non perdere l’oggetto d’amore.
Quando la manipolazione avviene con i figli adulti, questi a causa del ricatto emotivo, non riescono ad esprimere la rabbia verso i genitori per paura di far loro del male. Tali dinamiche rimangono sempre uguali anche quando i figli diventano adulti, perché la paura della perdita ha congelato le emozioni al periodo in cui sono avvenute le manipolazioni, per cui le reazioni che gli adulti mettono in atto sono le stesse che adottavano quando erano piccoli.
Per il genitore prendere consapevolezza dei propri tratti problematici, delle proprie dinamiche relazionali, può significare riuscire ad interrompere un circolo vizioso di dinamiche relazionali manipolatorie che probabilmente si ripercuote da molto tempo, in forme sempre diverse adattate di volta in volta alle circostanze, coinvolgendo anche diverse generazioni. Molte volte compiere un processo terapeutico compiere un processo terapeutico permette un miglioramento non solo individuale, ma coinvolge anche tutto il sistema in cui si è inseriti.
Sia i genitori, sia i figli, sia i figli diventati genitori, hanno in qualsiasi momento in mano l’opportunità di migliorare.
Diventare migliori, migliora tutti!
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